È il primo incontro, uno dei più emozionanti, dei futuri genitori con il proprio bimbo. Parliamo della prima ecografia, che tipicamente viene eseguita nel primo trimestre di gravidanza.

La prima ecografia in gravidanza si fa tra le 6 e le 14 settimane e fornisce le prime informazioni sull’embrione e il suo stato di benessere.

Se effettuata precocemente, verso le 6-7 settimane, quel che si visualizza è solo un “fagiolino” con un piccolo cuore pulsante. Se eseguita più tardi, dopo le 10 settimane, si può vedere invece un “bebè in miniatura”.

IN CHE COSA CONSISTE

L’ecografia 12esima settimana viene effettuata tramite una visita ginecologica. Il medico può eventualmente effettuare anche un’ecografia.

Nella prima ecografia si vede:

  • se è una gravidanza singola o gemellare
  • la vitalità del feto
  • l’epoca gestazionale
  • prima valutazione dell’anatomia del feto (se effettuata intorno alle 11-12 settimane)

L’ecografia del primo trimestre permette anzitutto di scoprire il numero di feti presenti, e dunque di capire se la gravidanza è singola o gemellare, e la loro vitalità. Inoltre, consente di stabilire in maniera accurata l’epoca della gravidanza correggendo, se necessario, la data presunta del parto calcolata sulla base dell’ultima mestruazione. Per questo, spesso è nota come ecografia di datazione.

Non è tutto. Se effettuata intorno alle 11-12 settimane, un’ecografia permette di fare una prima valutazione dell’anatomia del feto, individuando eventuali anomalie che, a quest’epoca, sono in genere molto importanti.

COSA SI VEDE DURANTE LA PRIMA ECOGRAFIA IN GRAVIDANZA

L’ecografia a 12 settimane consente all’ecografo di rilevare dalle immagini e dai suoni informazioni più accurate sul feto e il suo stato di salute. In particolare:

  • La presenza nell’utero della camera ovulare;
  • La presenza di uno o più feti, in caso di gravidanza gemellare o plurigemellare;
  • La misura del feto;
  • Il battito cardiaco del feto;
  • Lo stato, il posizionamento della placenta e l’eventuale presenza di distaccamenti, possibile cause di gravidanze a rischio.

Un altro aspetto importante dell’attendere la 12esima settimana è la possibilità di analizzare la translucenza nucale, cioè un piccolo accumulo di liquido che il feto presenta sotto la cute che collega testa e collo. L’analisi di questo parametro consente di valutare possibili anomalie cromosomiche, da approfondire sotto consiglio del medico con ulteriori esami come l’amniocentesi.

PRIMA ECOGRAFIA IN GRAVIDANZA COME VIENE FATTA

La prima ecografia può essere svolta in due modalità: transaddominale, con una sonda esterna, o transvaginale, con una sonda interna. Entrambe le procedure sono indolori e innocue, sia per il feto che per la mamma. L’ecografia non prevede alcuna preparazione fisica particolare. È possibile assumere cibi e liquidi anche a ridosso dell’esame, ciò che può variare è la presenza di urina o meno in vescica. In caso di ecografia transaddominale, la vescica deve risultare piena, condizione non consigliata in caso di ecografia transvaginale. Sarà comunque il medico a consigliare la procedura più corretta da seguire prima di svolgere la visita.

QUANTE ECOGRAFIE SONO PREVISTE DURANTE LA GRAVIDANZA

La gravidanza fisiologica, che non riporta cioè patologie o problematiche evidenti durante l’età gestazionale, ha una durata di circa 40 settimane, che equivalgono a 280 giorni. Nell’arco dei mesi che vanno dal concepimento alla nascita, sono previste solitamente tre ecografie:

  • La prima ecografia, detta office, da svolgere tra l’ottava e la dodicesima settimana;
  • La seconda ecografia, detta morfologica, tra la 19esima la 21esima settimana, in cui il ginecologo misura gli organi del feto per verificare che sia tutto nella norma ed escludere eventuali malformazioni;
  • La terza ecografia, detta di accrescimento, tra la 28esima e la 32esima settimana, verifica appunto la corretta crescita del feto e il suo peso.

Non esiste un numero massimo di ecografie che è possibile fare e molto dipende dall’evoluzione della gravidanza e dalle scelte delle donne. In alcuni casi dipende anche dalle indicazioni del ginecologo e dalla strumentazione di cui è dotato lo studio dove lavora.

Di certo c’è che non bisogna sottovalutare l’importanza di questi controlli in quanto sono fondamentali per controllare che tutto proceda sempre per il meglio o, in caso di cambiamenti, intervenire prontamente per la salute della mamma e del suo bambino.

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