Cos’è l’isterosalpingografia?

L’isterosalpingografia (o uterosalpingografia) è un esame radiografico che, grazie all’uso di uno specifico dispositivo (fluoroscopio) ed un mezzo di contrasto consente la valutazione dello stato di salute dell’apparato riproduttivo femminile, in particolare utero e tube di Falloppio (dette anche salpingi).

L’esame viene effettuato da un radiologo, in collaborazione con un ginecologo.

Salvo alcune controindicazioni, qualunque donna può sottoporsi all’esame, anche se ovviamente risulta particolarmente indicato per le pazienti con sospetta infertilità, perché consente di studiare dinamicamente, grazie al mezzo di contrasto, la pervietà delle tube di Falloppio e della cavità dell’utero ed avviare dunque le pazienti, se necessario, ad eventuali procedure di fecondazione assistita (FIVET o ICSI).

Trattandosi di una procedura invasiva, per le donne in cerca di una gravidanza è bene avere rapporti sessuali protetti nel mese di esecuzione dell’esame.

Quando fare l’esame

Il periodo più appropriato per sottoporsi all’esame è tra l’8 ed il 12 giorno del ciclo mestruale, ossia quando la parete dell’endometrio è più sottile e non è ancora avvenuta la fase ovulatoria.

L’esame viene richiesto principalmente in caso di difficoltà a rimanere incinta (infertilità), perché in grado di rilevare un’eventuale ostruzione o legatura a carico delle tube di Falloppio che, se presente, potrebbe essere la causa di un impedimento

  • alla fecondazione dell’ovulo
  • al passaggio dell’ovulo verso l’interno dell’utero per l’impianto.

Meno comunemente l’isterosalpingografia può essere prescritta in caso di:

  • aborti spontanei
  • spotting
  • dolore pelvico persistente

perché permette di scoprire anche eventuali masse benigne o maligne presenti a carico dell’apparato riproduttivo femminile, come

  • fibromi,
  • miomi,
  • polipi uterini,
  • cisti,
  • tumori,

Ricordiamo infine che possono essere visualizzate anche eventuali

  • aderenze post-chirurgiche,
  • anomalie congenite dell’utero (come utero setto o ipoplastico) o delle salpingi,
  • fistole del tratto genitale

Preparazione

La sera prima dell’esame è consigliato assumere un lassativo o fare un clistere per ripulire l’intestino, in questo modo è possibile ottenere immagini radiografiche più chiare.

Circa un’ora prima dell’esame è poi utile assumere un antidolorifico che possa ridurre il disagio delle necessarie manovre.

Viene in genere richiesto di rimuovere eventuali gioielli ed altri oggetti metallici.

Può essere consigliato di bere acqua mezzora prima dell’esame (ed astenersi dall’urinare successivamente) per favorire la manovra di cateterismo del collo uterino.

È sempre raccomandato quando ci si reca in ambulatorio per effettuare l’esame portare con se eventuali referti di esami già eseguiti precedentemente (anche diversi dalla isterosalpingografia) e di visite specialistiche se effettuate, oltre che raccontare la propria storia clinica, comprendente eventuali sintomi se presenti, malattie note, interventi chirurgici pregressi e/o farmaci assunti.

La procedura

L’esame dura circa 20-30 minuti. L’isterosalpingografia viene eseguita in ambulatorio e non richiede anestesia (può essere somministrato un farmaco antispastico per ridurre i possibili spasmi tubarici).

La paziente è invitata a sdraiarsi sul lettino, in posizione ginecologica. Sotto il lettino è posto il fluoroscopio, un apparecchio radiografico dedicato.

La cervice uterina, ossia la parte terminale dell’utero che sporge in vagina, viene mantenuta aperta per tutta la durata dell’esame con l’ausilio dello speculum, uno strumento che il ginecologo inserisce in vagina.

Vengono disinfettati i genitali e la portio uterina, quindi introdotto un catetere sottile riempito con circa 10 ml di mezzo di contrasto iodato all’interno dell’utero. Il mezzo di contrasto andrà ad opacizzare l’utero, delineandone i contorni, e le tube di Falloppio e, se non incontra ostacoli, finisce con l’essere riversato nella cavità peritoneale.

A questo punto vengono acquisite le immagini radiografiche che mostreranno l’utero, le tube di Falloppio ed il movimento del liquido contrastato che vi è stato iniettato lentamente al loro interno.

Al termine della procedura il catetere viene rimosso, si procede all’aspirazione del mezzo di contrasto e la cavità del peritoneo che è venuta a contatto con il contrasto viene disinfettata per prevenire possibili infezioni.

Può essere consigliata una terapia antibiotica per 3 giorni, a conclusione dell’esame, per prevenire possibili infezioni post-esame.

Fa male?

L’isterosalpingografia è un esame invasivo, che può causare dolore più o meno lieve od un certo disagio durante l’esecuzione, variabile a seconda della sensibilità e tollerabilità della paziente e della manualità ed esperienza dell’operatore.

Il disagio può manifestarsi soprattutto nel momento in cui viene inserito il catetere od iniettato il mezzo di contrasto, per questo motivo è consigliato assumere un antidolorifico o un antispastico in via precauzionale, circa un’ora prima della procedura, per alleviare eventuali crampi addominali o dolenzia (molto simile a quella avvertita con le mestruazioni) che potrebbe comparire in corso dell’esame.

Nel caso di tube ostruite l’esame può risultare più doloroso e richiedere un intervallo di tempo maggiore, soprattutto quando venga tentato di ristabilire la pervietà tubarica.

È importante non muoversi durante l’esecuzione dell’esame.

Pericoli

L’isterosalpingografia non è considerato pericoloso in senso stretto, ma è possibile che dopo la sua esecuzione la paziente presenti alcuni fastidi o complicanze, tra cui spotting, ossia di perdite di sangue vaginali non abbondanti, la sera stessa e/o nei 2-3 giorni che seguono l’esame; si tratta di perdite dovute essenzialmente a piccole lacerazioni della mucosa vaginale o uterina, causate dall’introduzione del catetere e che tendono a scomparire spontaneamente dopo pochi giorni.

Poiché si tratta di un esame che espone a radiazioni ionizzanti, al pari di una normale radiografia, non è considerata un esame di primo livello in caso di infertilità ed è anzi in genere l’ultimo passo diagnostico ad essere consigliato.

Altri possibili effetti collaterali, solitamente lievi, comprendono:

  • crampi addominali (simili ai dolori da ciclo mestruale)
  • senso di spossatezza
  • vertigini

In rari casi possono verificarsi complicanze più gravi, come:

  • lacerazioni uterine estese con emorragia
  • infezioni pelviche
  • reazioni allergiche al mezzo di contrasto

Effettuare l’esame in corso di gravidanza induce ad aborto.

Dopo quanto è possibile avere rapporti?

Benché ci siano opinioni non proprio unanimi in proposito, in genere si considera sufficiente attendere un flusso mestruale prima di avere rapporti non protetti, a causa dei rischi legati all’invasività della manovra e dell’uso del mezzo di contrasto.

Salvo i primissimi giorni a seguito dell’isterosalpingografia non ci sono invece in genere controindicazioni ad avere rapporti protetti (si ricorda che anche eventuali rapporti nei giorni PRIMA dell’esame andranno protetti, per evitare una fecondazione prima dell’esame).

Quanto costa?

Il costo dell’isterosalpingografia è ovviamente variabile in relazione alla struttura presso cui viene praticata, oscillando da poche decine di euro nel caso di esame sostenuto attraverso il Sistema Sanitario Nazionale fino a circa € 250-500 indicative di una clinica privata.

Curiosità

Può accadere che dopo un esame strumentale invasivo a carico dell’utero possa essere più facile avere una gravidanza specie nei casi di sterilità idiopatica (senza causa apparente). La spiegazione risiederebbe, anche se non ci sono evidenze certe, nella stimolazione meccanica dell’endometrio che incrementerebbe la capacità dello stesso endometrio di accogliere l’embrione.

In uno dei più grandi studi di questo tipo, una squadra di ricercatori australiani e olandesi ha appunto scoperto che questo esame porta a delle gravidanze fino al 40% dei casi.

Il Professor Ben Mol dell’università di Adelaide – che ha scoperto di essere nato lui stesso dopo che la madre si sottopose a questa procedura visto che era stata considerata sterile – dice che la tecnica ha dei “benefici significativi” sulla fertilità.

Per tanto tempo si è creduto che testare le tube di Falloppio avrebbe portato dei benefici attraverso “la pulizia” di quel tipo di ostacoli che possono contribuire all’infertilità” dice Mol.

Lo studio ha inoltre mostrato i benefici di irrorare le tube con una soluzione anche solo a base di acqua, cosa che ha aumentato la fertilità del 29%.

 

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