Aiutiamo la cicogna: tutto su ovulazione e concepimento
Il concepimento è possibile solo in alcuni giorni del ciclo mestruale di una donna.
Il periodo nel quale un rapporto sessuale può portare ad una gravidanza è chiamato “finestra fertile” ed ha una durata massima di sei giorni.
Il momento di massima fertilità coincide con l’ovulazione, cioè quando un ovulo maturo viene rilasciato dall’ovaio, si muove lungo la tuba di Falloppio ed è disponibile per essere fecondato. Anche i giorni immediatamente precedenti a questo evento sono favorevoli al concepimento, in quanto preparano il “terreno” per l’eventuale gravidanza (fase pre-ovulatoria).
Quando si desidera un bambino, quindi, un fattore da tenere in considerazione è la tempistica dei rapporti sessuali rispetto all’ovulazione.
L’inizio di ogni ciclo, che dura circa 28 giorni, è caratterizzato dalla mestruazione, cioè una perdita di sangue e tessuto dalla superficie della parete uterina (endometrio). Durante la prima parte del ciclo mestruale, l’endometrio si modifica e s’inspessisce, preparandosi così a ricevere la cellula uovo nel caso venisse fecondata; al contempo, l’ovocita va incontro a processi di maturazione, che si concludono con l’espulsione dello stesso dall’ovaia (ovulazione).
Quando non avviene il concepimento, il rivestimento della parete uterina si sfalda e viene espulso con il flusso mestruale; in caso contrario, la cellula uovo fecondata si annida nell’utero, dove trova l’ambiente più favorevole per il suo impianto e per il proseguimento della gravidanza.
Gli ovuli maturano in diversi momenti e vengono rilasciati singolarmente dalle ovaie ad intervalli di circa 28 giorni (uno per ogni ciclo mestruale).
Il rilascio della cellula uovo dal follicolo ovarico, evento noto come ovulazione, è un prerequisito per la fecondazione ed avviene normalmente 14 giorni prima dell’inizio del flusso mestruale successivo, circa a metà del ciclo.
La fecondazione è il risultato della combinazione di uno spermatozoo paterno con la cellula uovo materna. Da questa unione origina lo zigote, una cellula che nell’arco di 9 mesi si sviluppa e si divide ripetutamente per dare vita ad un bambino.
Abbiamo visto come il concepimento sia possibile solo in alcuni giorni del ciclo mestruale di una donna. Indicativamente, il periodo in cui è possibile che l’uovo venga fecondato inizia 4-5 giorni prima dell’ovulazione e termina 1-2 giorni dopo. Ciò è possibile in considerazione del fatto che la cellula uovo matura, quando viene espulsa dall’ovaia, riesce a sopravvivere circa 24 ore, mentre gli spermatozoi possono rimanere vitali nell’apparato genitale femminile fino a 72-96 ore dal rapporto.
All’interno di questa “finestra fertile”, il concepimento è più probabile nei due giorni che precedono l’ovulazione e nel giorno stesso in cui questa si verifica.
Dopo l’ovulazione, il ciclo mestruale è completato dalla fase luteale, che va dal 16° al 28° giorno circa. Dai resti del follicolo che ospitava l’ovocita si forma il cosiddetto corpo luteo, che produce il progesterone. Questo ormone è importante in quanto prepara l’endometrio (cioè il rivestimento interno dell’utero) ad accogliere la cellula uovo fecondata (impianto) nel caso si verificasse il concepimento.
Se l’ovocita viene fecondato, inizia a divedersi e si impianta nell’endometrio (allo stadio di blastula) 3 o 4 giorni dopo aver raggiunto la cavità uterina, cioè 6-7 giorni dal rapporto sessuale.
Viceversa, se il concepimento non avviene, a partire dal 28° giorno circa compaiono le mestruazioni, con le i resti dell’endometrio vengono espulsi dalla vagina.
Affinché avvenga il concepimento, il liquido seminale maschile deve essere introdotto nel tratto riproduttivo femminile nei cinque giorni che precedono l’ovulazione.
Gli spermatozoi si muovono attraverso il canale cervicale verso l’utero e, spostandosi lungo le pareti, riescono a raggiungere le tube di Falloppio.
Gli spermatozoi si muovono verso l’ovocita, che si avvicina ad essi dalla direzione opposta. Pertanto, il concepimento, quando si verifica, ha luogo generalmente nelle tube uterine, più spesso nel tratto distale (detto ampolla, più vicino all’ovaio).
L’uovo fecondato va incontro ad una serie di divisioni cellulari e si dirige verso la parte superiore dell’utero, dove aderisce e penetra nella sua parete (endometrio). In questo modo si verifica il cosiddetto impianto. Dopo questo evento, continua lo sviluppo del prodotto del concepimento, il quale aumenta in dimensione e complessità.
Nel caso in cui la fecondazione non avesse esito positivo, invece, non si verifica l’impianto e la cellula uovo si sfalda entro poche ore.
I giorni più favorevoli al concepimento sono sei: il giorno dell’ovulazione e i 5 giorni che la precedono.
Il momento dell’ovulazione dipende dalla durata del proprio ciclo, quindi va considerato l’intervallo di tempo che va dal primo giorno in cui compare il flusso mestruale al giorno che precede l’inizio della mestruazione successiva.
Per capire quali sono i giorni più fertili è importante considerare, quindi, il ritmo del proprio corpo.
L’ovulazione avviene circa 14 giorni prima dell’inizio della mestruazione successiva. Se il ciclo mestruale si ripete regolarmente ogni 28 giorni, l’ovulazione si verificherà intorno al 14° giorno (cioè due settimane prima delle successive mestruazioni) e la finestra fertile inizierà il 10° giorno. Tuttavia, le maggiori probabilità di gravidanza si ottengono da rapporti intercorsi il giorno dell’ovulazione e nei due giorni che la precedono.
Pertanto, all’interno di questo periodo, i giorni più favorevoli ad intraprendere una gravidanza corrispondono al 12°, 13° e 14° giorno.
Anche se la durata del ciclo mestruale è diversa rispetto alla media dei 28 giorni, occorre considerare che la prima fase del ciclo mestruale (estrogenica) è variabile e può subire delle oscillazioni, mentre la seconda fase (progestinica) è più costante e dura mediamente 14 giorni.
Per identificare il periodo fertile in anticipo, è possibile fare riferimento ad alcuni indicatori dell’ovulazione.
Questo particolare momento del ciclo mestruale può essere individuato con vari metodi:
- Misurazione della temperatura basale;
- Osservazione del muco cervicale;
- Monitoraggio dei livelli ormonali (test di ovulazione).
A queste valutazioni della fertilità, si possono aggiungere alcuni segnali che si possono associare con le fasi del ciclo.
Con certe variabili individuali, l’ovulazione si può associare, in particolare, a dolore addominale, sensibilità del seno, aumento del desiderio sessuale, gonfiore della vulva, mal di schiena (lombare) e spotting intermestruale.
Il calcolo dell’ovulazione è suscettibile di errore, poiché i cicli mestruali possono essere influenzati da molti fattori ed il periodo più fertile potrebbe essere inaspettatamente anticipato o ritardato rispetto a quanto previsto.
Le percentuali di successo nel concepimento aumentano soprattutto due giorni prima dell’ovulazione ed il giorno stesso in cui questa si verifica. Occorre ricordare che la vita della cellula uovo non dura oltre 24 ore, rendendo perciò altamente improbabile il concepimento dopo l’ovulazione, mentre gli spermatozoi possono rimanere vitali per una periodo più lungo e variabile (al massimo fino a 5 giorni dal rapporto).
Per aumentare le possibilità di intraprendere una gravidanza, quindi, è importante una regolare attività sessuale; avere rapporti ogni 2 o 3 giorni, permette di coprire il più possibile tutto il presunto periodo fertile.
[…] ovulazione […]
[…] fertile di una donna è una finestra di circa 6-7 giorni che comprende i 4-5 giorni che precedono l’ovulazione, il giorno dell’ovulazione e il giorno dopo. L’ovocita infatti rimane fecondabile solo 12-24 […]