La mestruazione (usato più spesso al plurale, mestruazioni) è la perdita di sangue proveniente dalla cavità uterina in seguito allo sfaldamento dello strato superficiale dell’endometrio. Si verifica ciclicamente nelle donne fertili, e rappresenta l’inizio del ciclo mestruale.

Pur risentendo di variabilità costituzionali, etniche e geografiche che possono spostare anche di due o tre anni la sua comparsa, il primo flusso mestruale si registra generalmente intorno ai 13 anni. L’epoca che coincide con l’inizio delle mestruazioni, più precoce nelle aree geografiche equatoriali e subequatoriali, è detta menarca.

Molto spesso, i flussi mestruali successivi al primo sono piuttosto irregolari, ma tendono a stabilizzarsi nel giro di due anni. Non occorre per esempio preoccuparsi se dopo il menarca il flusso non si ripresenta nei 30 o nei 60 giorni successivi.

Il termine “mestruazione” deriva dal latino di tradizione medica menstruatio (“mensilità”), sostantivo derivato dall’avverbio di tempo menstrum (“una volta al mese”). L’uso grammatico al plurale indica una data ciclicamente ricorrente.

Il ciclo mestruale dura mediamente ventotto giorni, dall’inizio della mestruazione all’inizio della mestruazione successiva. Durante questo periodo avvengono modificazioni a carico dell’endometrio che passa da una fase proliferativa ad una fase secretiva. La prima fase rigenera lo strato superficiale di endometrio che si era sfaldato con la mestruazione precedente; la seconda è necessaria per creare un ambiente ottimale per l’impianto della blastocisti, qualora fosse avvenuta la fecondazione.

Nel caso non avvenga la fecondazione l’endometrio si sfalda a causa di una diminuzione dei livelli di estrogeni e progesterone e si ha la mestruazione. Se avviene la fecondazione, l’embrione produce precocemente un ormone chiamato gonadotropina corionica umana (HCG) che è in grado di prolungare la vita del corpo luteo (corpo luteo gravidico), il quale continua a secernere progesterone ed estrogeni e il risultato finale è l’assenza della mestruazione e il proseguimento della gravidanza. Per stabilire l’età gestazionale e l’epoca presunta del parto è necessario conoscere la data dell’ultima mestruazione.

Pur essendo soggetta ad ampie variazioni individuali, la durata media delle mestruazioni è quantificabile in 4-5 giorni, con un flusso più abbondante nelle prime 24-72 ore. Dai 35 anni in poi, questo arco di tempo tende ad accorciarsi, il flusso diventa meno abbondante e le mestruazioni tendono a divenire meno regolari.

Quanto sangue viene perduto? Anche sotto questo aspetto esiste una certa variabilità, ma normalmente il flusso di sangue emesso insieme all’endometrio, sfaldato e necrotico, varia tra i 20 ed i 70 ml.

Il 25% delle donne avverte sintomi premestruali di moderata o grave entità.

I sintomi più frequenti sono: dismenorrea, tensione premestruale, mal di schiena, cefalea mestruale, mastodinia (dolore alle mammelle) e tensione mammaria. Disturbi nella mestruazione sono:

  • ipomenorrea, perdita ematica inferiore ai 20 millilitri
  • ipermenorrea, perdita ematica superiore agli 80 millilitri
  • menorragia, perdita più abbondante e/o più lunga rispetto al flusso normale
  • metrorragia, perdita ematica scarsa o abbondante nell’intervallo tra due flussi mestruali o prima della pubertà o dopo la menopausa
  • menometrarragia, quando la perdita ematica, iniziata con il flusso mestruale, è continua ed abbondante anche durante il periodo intermestruale.
Un pensiero su “Le Mestruazioni”
  1. […] Il termine spotting deriva dal verbo inglese “to spot”, che letteralmente significa “macchiare”; nel linguaggio medico-ginecologico lo spotting delinea un’anomala, seppur modesta, perdita di sangue uterino di colore scuro, un fenomeno che s’interpone generalmente tra due mestruazioni. […]

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